Bomber's

perchè il calcio è una cosa seria…

BOMBER’S EX-MAZZINI THUNDERS 6-1

Posted by Mancio su 9 novembre 2017

urlo tardelli_MGTHUMB-INTERNA

 

Come un fulmine a ciel sereno, inatteso come un gol di Pier o uno stop di Simo o una cosa sensata detta da Soheil, ecco le incredibili pagelle. Sia chiaro, una tantum come gli 80 euro di Renzi, ma senza il diritto di riprenderseli indietro a fine anno.

Mi piacerebbe raccontarvi di un prepartita rilassato e invece, siaMo alle solite: chi non riesce a smettere di cagare e salta l’appuntamento taxi al borgo masini, chi aveva l’orologio puntato su Edimburgo e sarebbe venuto un’ora dopo, chi ha cambiato idea sulla propria disponibilità a giocare 786 volte in 6 ore (record storico), chi ha passato il match sul cesso cacciando da ogni foro materiale organico, fatto sta che ci presentiamo in 9 belli ma non bellissimi, carichi e alla fine vittoriosi e quindi era giusto celebrare questa prima vittoria con un pagellone old-style.

 

Andrea: arrivare al pelo è il suo mestiere, eviatare il pelo (…) il suo hobby. Ma ad un pelo mai sarà secondo a nessuno: quel ciuffo all’Angelo Duro non se lo può permettere nessuno. Jean Luis David

Pier (Ossi): nel pregara è più nervoso di una donna al quarto giorno di ciclo, litiga con passanti, non rivolge la parola a Simone in auto; nei primi minuti si nota il suo nervosismo, si sbraccia com un uomo che sta affogando in mare, ma il bagnino non arriva. Allora decide di togliersi una delle otto maglie messe a causa del freddo (14°C) e comincia a salire verso una prestazione decisa e senza sbavature! In panchina da il meglio di se della sua molestia, a breve infatti riceverà denuncua a casa da parte di Dema-Ossi, decide da solo che deve giocare davanti, costringe il duo a togliere il migiore in campo, 5 minuti di panico e delirio agonistico con tiri alla Bruce Lee e cattiveria sul 6-1 mai vista su un campo da gioco. Al ritorno decide comunque di non avere una conversazione con il compagno di merende Scarciello. Passe-Partout

Jack: come Clark Kent, arriva, si strappa i vestiti di dosso e via sotto è pronto per giocare. E’ un treno, si porta via palloni come fosse uno scippatore di Bari vecchia e quando gli girano, si mette a vagabondare verso la porta avversaria, sfoderando doppi passi e caschè, che manco lui ci ha capito un cazzo. The Wall

Simone: i primi 10 minuti sente la pressione dell’ex. I tifosi numerosi lo beccano, lui risponde svegliandosi a primavera e diventando un pit-bull messicano al quale han tolto il cibo per 7 giorni. Si avventa su tutto e tutti, salva un gol a porta vuota al 50’ a risultato acquisito, lasciando una costola e un malleolo, e questo la dice lunga su quanto ci tenesse. Solo il legno, non quello che ha nei piedi ma quello della porta, gli nega la gioia del gol dell’Ex. Vipera

Soheil: il terrore di Ossi che potesse far gol e tirare la tomella di 4 giorni, si avvera al 49’, dopo un’insistenza più lunga di un ambulante in spiaggia a Rimini ad Agosto e in panca devono fermare il big brother che aveva tirato fuori la tanica di benza per farla finita. Una liberazione, un urlo di gioia, secondo solo a Tardelli, vanno a coronare una prestazione decisamente positiva, del piccolo Burno Mars. Risorto

Gianma: il rovescio della medaglia di Soheil e infatti gioca dalla parte opposta. Taciturno, riservato, compito (ho finito il vocabolario) ma tremendamente efficace in campo, dalla sua parte non si passa e quando può lascia il segno anche sul tabellino. Freccia

Ginho: apre le danze con una punizione a risucchio. Arriva al campo con i baffi imbiancati, difficile dire la sostanza organica fosse nimesulide o oppiaceo, ma di certo lo ha messo in sesto e il mal di schiena è solo un ricordo. Movenze e arieggiamenti in campo da primo ballerino, visione di gioco da Paura e Delirio a Las Vegas, ma per i compagni è un punto di riferimento ovunque sia, e sia per passare la palla che per lanciare insulti. Uomo copertina

Carmine: come Stallone in Rocky 5, lo davano per finito, poi riprende gli scarpini e il CSI deve solo inchinarsi nuovamente a Sir Ciocca da Isernia. Intelligenza tattica, corsa da 20enne, il resto è ordinaria amministrazione in una serata che non lo ha visto mai in difficoltà. Adrianaaaa

Sciscio: quando è in queste condizioni psico-fisiche (il Diazepam alla dose 800mg effettivamente funziona), si potrebbe anche optare per un 1-5-1, perché hai la certezza che anche buttando la palla di là, lui qualcosa la farà. Devastante per tutto il match, imprendibile per gli avversari, ma anche per i compagni, ci mette voglia e cazzimma. Spostatevi, vi fate male. PsycoKiller.

 

Ossi : il tormentato Werther non riesce a scendere in campo. Ma core de squadra non manca come al solito e gestire alla perfezione la squadra, tra cambi svizzeri e accorgimentini tattici sarriani. La ciliegina è anche il furto finale, segno che l’esperienza con Pier dell’anno scorso è servita e da ancora oggi i suoi frutti. Lupin

Dema: ennesimo anno a supporto, in regia, nelle retrovie, alle nostre spalle…sai mai con tutti sti nuovi non ci sia un finocchio! Ma questa è un’altra storia di omofobia calcistica, oggi vogliamo solo celebrare il super Pres, mai domo e mai stanco, sebbene gli abbiamo tolto anche le paglie e la Vodka dalla panchina. Immortale

 

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PAGELLONE 2016/2017

Posted by Mancio su 18 giugno 2017

il finale

La banda

 

A tempo di record, arriva il famigerato pagellone di fine anno.

Che dire, alla luce dell’incredibile trionfo forse potrebbe risultare più facile di tutti gli altri anni e invece per uno strano effetto boomerang motivazionale, mi ha portato lunghissimo a chiudere questo anno intenso e vincente, forse perché sottosotto volevo non finisse mai. Ma veniamo a noi.

 

Martin: capita raramente di coagulare (sega) tante buone cose in una persona, ma quello che è stato di fatto l’ultimo arrivato, è risultato tra i più solidi in campo e fuori di tutto il gruppo. Nel suo score, ci sono match in cui i 3 punti ce li siamo portati a casa, solo perché Easyjet è volato là dove osano solo le aquile. Fuori, si dimostra talmente maturo, che alcuni campioni biologici sono sotto esame presso l’istituto di Medicina Legale e dopo i casi Minala e Luciano, non ci sorprenderemmo di un nuovo caso e di vederlo giocare all’over 45 l’anno prossimo. Lo strano caso di Benj Price Martinelli.

Mario: quando Martin sul cammino della beatificazione riceve le stigmate ad un piede, tocca a lui difendere i pali e niente paura, un’aggiustatina al ciuffo, una rinuncia al Papete, due messaggini di scuse a pippo e bobo e la porta dei bomber’s rimane una saracinesca. VIP (Very Important Portier)

Stefano: vicecap, uomo squadra al punto da rimandare la sua dipartita per la Capitale. In molti hanno malignato ad un ripensamento dal matrimonio ed si attendeva solo l’outing finale per il suo vero amore, i Bomber’s, ma alla fine, il timore di subire una gangbang tutta al maschile da parte di tutta la squadra, saltuari e parenti inclusi, lo ha fatto desistere. Annata da incorniciare, come il vino quando invecchia, proprio all’ultima apparizione, tira fuori dal cilindro la migliore stagione in assoluto, un vero muro, non sbaglia neanche un match e di fatto risulta tra i principali artefici della vittoria in campionato. Risorto

Degli: uno dei misteri del calcio moderno, come essere illegali a calcio, pur avendo i piedi buoni giusto per camminare. Immaginate di mettere un paio di ferri da stiro al posto degli zoccoli di un cavallo; se poi ci metti l’agonismo di un lottatore di greco-romana a cui hanno appena rubato lo stereo, il risultato chimerico (sega) è Degli. Quotato a 1.1 il suo abbandono a fine anno, ha comunque il merito di tenere botta tutto l’anno e riservare tutte le botte che vorrebbe dare ai soli avversari, che senza dubbio conservano tutti, chi più chi meno, un ricordo di Degli. Chi sullo stinco, chi tra le costole. Tyson

Cuppo: arrivato a meta stagione, è la 6° marcia che mancava ai Bomber’s. Il giocatore perfetto, duttile, multiruolo, goleador tanto da sfidare (e battere) Cala, fuciliere professionista da fuori area, dentizione perfetta, sorriso impeccabile, fisico scultoreo, insomma il calciatore bionico che ha permesso ai Bomber’s di fare un ultimo scatto per la vittoria. Anche lui cmq per quanto famoso da San Lazzaro ad Ozzano, usufruisce dello scatto di notorietà ed ora è un vip e viene chiamato anche ai tornei che avvengono da Casalecchio in su. Adone

Fede: giusto un paio di partite all’attivo, solo per ricordare a tutti la sua sintonia con il gruppo, perché quando c’è da menare, lui è in pole position. Mitologico il suo scontro con il puntero del Mucchio, come rievocazione della battaglia tra Davide e Golia. Mietitrebbia

David: l’uomo che visse due volte. Impressiona tutti da settembre a dicembre, poi si mangia 12 panettoni al giorno e il proprietario della pasticceria di contorno e si ripresenta gonfio come una zampogna scozzese dopo che è stata immersa nell’oceano. Passa dalla modalità pazzo e affascinante a depresso diabetico, per poi rialzare la testa verso il finale, i maligni sostengono perché sia arrivata la bamba dalla Colombia che era finita. Inutile dire che il pezzo forte sia stato il fluido italiano dei messaggi su wap che tuttora sta impegnando severamente i migliori crittografi dell’occidente ed anche la precisione nel confondere le partite delle 12 squadre in cui giocava contemporaneamente, riuscendo ad arrivare al campo quasi sempre in orario e quasi mai con la muta giusta. Artista

Andre: dopo la riconferma sudata sul campo l’anno prima, il piccolo messinese dai baffi tirolesi, si toglie le sue belle soddisfazioni, riuscendo nelle imprese di segnare, far fare spesso autogol agli avversari, farsi la doccia con entrambe le ciabatte (dopo aver girato monoinfradito per 23 mesi) ed essere messo in barriera, cosa che non succedeva dalle elementari, quando ancora nessuno aveva iniziato lo sviluppo. Ci tornerà in mente, ogni qualvolta qualcuno sarà sbattuto fuori da una squadra o da un gruppo wap. Fuoriii

Ossi: uno dei compositori d’orchestra, dei fautori di questa splendida orchestra. Tanto utile alla causa, quanto inspiegabilmente odiato da tanti, custodi esclusi, risulterà il perno sul quale il gruppo si formerà, almeno fino all’autunno-inverno, per poi essere buttato via con la bella stagione come una mignotta qualsiasi della Rigosa. Ma a lui probabilmente è piaciuto anche, avrebbe preferito magari due sculacciate in più. Regia illuminante e visione di gioco fine, combinati ad aggressività da mujaedin persiano da guerra punica, che lo hanno reso il flagello di centrocampo, componendo la famosa diga con scritta impressa, “se non ti stendo io, tanto poi ci pensa degli”. Autore di poche ma devastanti e memorabili cagate prematch, che al solo pensiero, terrorizzano ancora tutti. King of Persia

Lucio: il cane per antonomasia. L’inventore della marcatura a scimmia sulla schiena, colui che ha brevettato l’accalappia gambe, ossia la tecnica che prevede la fusione di 4 gambe, due tue e due dell’avversario, in una morsa che l’uomo tigre e antonio hinoki possono accompagnare solo. A tratti illegale, con pochi gol all’attivo, ma tutti pesantissimi, riesce a concludere l’anno senza farsi licenziare, mettendo un fantoccio di cartone nella sua postazione, e senza farsi mollare da Ilaria, che non solo si porta a Bologna, ma anche al campo. Buono anche il bottino di fine anno, tra catenine, portafogli e stereo di avversari e compagni. Scippa (per rimanere in tema) incredibilmente il titolo di gotha del cesso pregara al capitano, andando a bottino pieno praticamente ogni match. Lupin

Matte: nel tentativo di alzare l’asticella della bellezza di squadra e provare ad attirare l’attenzione non solo dei calci avversari, ma anche di qualche gnocca, viene integrato. Lui che di integratori ne è il maestro, tanto da riuscire a cagare verde fosforescente ed essere illuminato anche di notte. Ma questo riguarda la parte alta del corpo, sotto rievoca più un neo-infartuato che sta per uscire da 4 mesi di degenza in cardiologia al Maggiore, e per fortuna, visto che le gambe snelle e polmoni di acciaio, lo aiutano ad andare forte sulla fascia ed essere utilissimo alla causa, quando chiamato. Popeye.

Depa: se facessimo la proporzione tra cartellini e partite giocate, sarebbe un giocatore unico, secondo solo a pablo montero. Eppure il ragazzo è un buono, ma ogni tanto si ricorda di quando faceva il malandrino e andava a scippare le 80enni che ritiravano la pensione alla posta di via Edera a san Lazzaro, e lui dietro al cinquantino guidato da Cuppo le atterrava con un calcio secco. Altissimo livello qualitativo in campo, uno che la palla la accarezza, non la colpisce, un diamante grezzo che sicuramente fino ad oggi ha raccolto meno di quanto meritasse in carriera. Ibra

Sciscio: migliore giocatore della categoria golden. Forse già questo potrebbe sintetizzare tutto il suo campionato, ma sarebbe troppo semplice. L’uomo dorato, che ha marcato come Matri alla sera in disco, e che ha fatto più assist delle donne avute da Balotelli e Careca messe insieme, non potrebbe essere raccontato se non con una biografia postuma (perché prima o poi qualcuno lo spara) lunghissima. Affetto da bipolarismo maniacale, attacchi di isteria e amore incontrollato, l’uomo che gli dicevi di cambiare fascia e ti rispondeva che ne aveva, l’uomo che cercavi di incitare con un “vai sciscio” e ti mandava a fanculo, come poterlo inquadrare in un commento di poche righe? A beautiful mind

Cala: il guastatore della linea nemica, quest’anno oscilla come il pendolo di Facault (pp) tra prestazioni opache/innervosenti a man of the match; verso il finale, vuoi una relazione sentimentale stabile ritrovata, viaggia su ritmi alti, ma peccato per l’inizio, avrebbe vinto il capocannoniere a mani basse anche quest’anno. Anche quest’anno cmq si porta a casa una bella statuina, dopo capocanniere ed atleta dell’anno, segno che ormai dopo 3 anni nei Bomber’s è ormai una certezza del CSI. Bomber

Dema: vittima del golpe silenzioso del capitano, quest’anno viene esonerato prima di condurre il primo match e si dedica al solo ruolo di Presidente, scleratore addetto agli arbitri, uomo immagine e uomo ombrellino. Ma vuoi mettere quanto ci ha goduto, che solo io posso immaginare? Un sogno rincorso per anni, senza mai strapparsi i capelli, senza morbose esasperazioni, ed ora la bacheca è decisamente più ricca e la pancia più piena (ma quella da mo). Mai sobrio ad una gara, altrimenti non si spiega come ha fatto a resistere alle intemperie. Weatherman

Bomberine: Ilaria, Cristina, Anna, ma sicuramente il capo ultrà, Elena, che non ne ha persa una, neanche in assenza dell’amato, neanche quando c’era -5°C e in tv c’era il suo programma preferito (Uomini e donne). Mai potremo essere abbastanza grati, per tutti i reportage fatti, noi che l’ultima foto fatta mentre giochiamo, risaliva a quando nostra papà ci ha regalato il primo pallone e non c’erano le digitali. E allora, grazie davvero di tutto, un pezzo di questa vittoria è anche vostro. Love

 

Signori,

con questo è davvero tutto. Come tutti gli amori infiniti, forse farà un giro immenso e poi ritornerà, ma per oggi è tutto, davvero tutto. Dopo 11 anni (parlo per me ovviamente) con questa maglia, sempre in Golden da quando esiste e sempre ai playoff, qualche volta bene, qualche volta male, ma sempre li, cala il sipario sui Bomber’s, almeno su questa scia.  E come tutti i teatranti, con un bell’inchino e un grazie a tutti voi, vi saluto.

Il capitano

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BOMBER’S-CASTENASO 5-2

Posted by Mancio su 18 Maggio 2017

Presenti: Ric, Pier, Degli, Ste, Matte, David, Andre, Ossi, Lucio, Sciscio, Ricky.
Marcatori: Ossi, 3 Sciscio, Cala
Ammoniti: Andre, David, Degli

QUARTI

A pochissimi minuti dalla fine del match eccoci qui a raccontarvi dei quarti di finale di golden, che proiettano i Bomber’s per la prima volta nella propria storia oltre il maledetto ostacolo dei quarti, un vero scoglio contro il quale la nave ammiraglia ha sempre naufragato (pap). Il verdetto è indiscutibile, vittoria schiacciante, non più rotonda perché in campo oltre la Sagra dello Stinco (avversario) va di scena la Sagra del gol mangiato: apre le danze una perla di Ossi su punizione, la chiude il solito duetto, che quando ha aperto le danze, si sono scatenati i balli di gruppo e chachacha, mentre il resto della banda ha costretto gli avversari ad arrivare in porta, zero, dico zero volte, trovando due gol vero, ma impegnando Ric solo su punizione poi.

Ric: c’è poco lavoro, vuoi la crisi, gli tocca “solo” disinnescare due bombe su punizione da vero ATF, allora si concentra sulle foto, regalando voli plastici a favore di Elena, non si è capito bene per prendere cosa, ma è bellissimo da vedere. Vuoi mettere come atterra lui? Un altro ci lascia due vertebre. Plasticman

Ste: praticamente insuperabile più del tonno. La vicinanza di mattia, lo ha anche reso subdolo quando da dietro spinge (pare gli piaccia anche) e tira continui e fastidiosi calcetti, rendendo la vita della punta un vero inferno. The Wall.

Degli: fino al 45’ sembrava la solita partita rude e maschia nulla di più. Poi la collisione. Come quando lo shuttle 454 scoppiò in volo e tutta l’America rimase con il fiato sospeso, così tutti aspettano a bocca aperta di vedere dove sia atterrata la rotula dell’avversario. Nonostante abbiamo cercato dappertutto, anche sul tetto dello spogliatoio, nulla, sembra si sia polverizzata nell’etere. Rip

David: i primi 5 minuti vorresti tirarlo giù o peggio quando passa dalla panca allungare una cinquina in corsa, poi un david che all’improvviso, inatteso come la puzza di cane morto sulla sua maglia che ha devastato i suoi compagni e distrutto il cerchio esoterico pregara. Ma forse è proprio questo il motivo per cui per gli avversari era un vero spauracchio, gli stavano alla larga. Stratega olfattivo

Lucio: l’uomo diga, gioca un primo quarto d’ora di pura furia agonistica, si divora il 6 avversario con tutte le scarpe; sempre in tema di banchetti, sul gol mangiato provoca 8 malori in 6 persone e 2 arresti cardiocircolatori al Presidente, ma alla fine si fa perdonare continuando il match su livelli agonistici elevatissimi. Cane da riporto

Ossi: illumina il cielo con il suo astro di destro, una traettoria più maledetta di una scoreggia dopo che hai mangiato da Vito. Esultanza smisurata, tanto che percorre di corsa 50 metri in 3 secondi, record personale e inscena una esultanza inverosimile con un’innervosente trottola che fa alzare subito i toni della contesa. Trottolino amoroso dududada

Andre: a furia di caricarlo come una molla, appena liberato, il piccolo Jack Russel Terrier dei bomber’s inizia a tacchettare tutti gli stinchi avversari, tanto da costringere il padrone Pier a richiamarlo in panca e mettergli la museruola per evitare che li sbrani e finisca in rosso. Sit!

Matte: doveva essere l’uomo in più, il superfluo, invece, casualità è fondamentale alla causa. Vuoi per le alzare il livello di testosterone delle foto, vuoi perché il Savena è il suo campo, risulta un vero pistone sulla fascia e un pistolino davanti alla porta quando arriva durello per il gol decisivo, ma fa cilecca. Ma tanta roba questi quarti di Matte.

Sciscio: un’attesa prolungata, diversi minuti in cui oscilla tra la decisione personale sbagliata e la voglia di sbarellare sul compagno per il passaggio poco preciso. Poi ingrana, fallisce qualche gol clamoroso, regalando alla platea pallonetti a risucchio che hanno il solo risultato di risucchiare bestemmie dalla platea, ma alla fine ci ha solo voluto far soffrire, la chiude a chiave con 3 perette e un muti colossale. Silenzio parla Sciscio

Cala: anche lui sfarfuglia nei primi minuti oscillando tra sport e hobby differenti, quando prima si improvvisa in un balletto di danza classica davanti al portiere con plisse e piroetta fuori, poi si sente il capitano degli All Blacks e spara una punizione su Saturno. Rinsavito dalla vicinanza di Cristina, rientra e diventa devastante, mettendo il match in ghiaccciaia tra gol e assist che chiedevano solo di essere purgati. Guttalax

Pier: impossibile gestire e giocare un playoff a sti livelli, soprattutto se l’ossigeno che hai in corpo ti è appena sufficiente per non fare figure di merda in campo, figuriamoci per essere lucido nelle scelte. Riesce nella doppia tragicomica impresa di entrare esattamente sul gong e sbucciarsi misteriosamente un ginocchio. Divino

Bomber/Bomberine: presenze che contano, sempre al fianco, nonostante tutto, nonostante i rutti di Pier, la maglia di David e altro che l’udito non ha percepito, ma si è nettamente avvertito nell’aria. Serata asfissiante e non per il caldo.

 

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BOMBER’S-SALENTODORICA 5-4

Posted by Mancio su 9 Maggio 2017

Presenti: Ric, Pier, Degli, Cuppo, David, Andre, Ossi, Lucio, Sciscio, Ricky.
Marcatori: Cala, Cala, Sciscio, Sciscio, Sciscio
Assenti: Ste (squalifica)
Ammoniti: Ossi, Andre, Cuppo

cervello

 

I Bomber’s si presentano alla prima dei playoff, ottavi di finale, con il favore del pronostico e con la consapevolezza dei propri mezzi e di non poter fare figure emmerda. E a proposito di merda, nel prepartita sono fuochi d’artificio in quel prefabbricato numero 10; ma di questo vi racconteremo nella prossima puntata di SuperQuark.
Neanche un battito di ciglia e siamo 1-0 dal dischetto, risatine e polleggiamenti che si spegneranno di li a poco, quando a dispetto delle nostre trame, loro battono punizioni beffarde che infilano, ne faranno 4 da calcio fermo, diretto o indiretto, mentre noi dobbiamo faticare un bel po’ per agguantare il 2-2 nel primo tempo e poi mettere il match in discesa nel secondo, fatto salvo la sagra del gol mangiato e dei contropiedi sciupati, con contorno di sagra delle parolacce dalla panchina, quando per poco non ci pareggiavano pure in una delle numerose fagiolate in area. Ma sarebbe stato davvero troppo dai.

Ric: affetto da depressione post-parto a causa dell’assenza del suo muro prediletto, il buon Steve, alla sola idea di avere come ultimo baluardo Pier, viene colto da spasmi osteo-articolari che gli impediscono di parare per la prima frazione. Poi quando realizza che Pier non è in campo, sale in cattedra e come ha fatto spesso quest’anno, compie due miracoli due, che sono quelli che poi al netto del risultato, han fatto la differenza. Buongiorno.

Cuppo: nel primo tempo è in versione cacciabombardiere, anche se non si capisce se vuole fare gol da lontano o abbattere uno ad uno gli avversari. Quando realizza che però sono tutti davanti, mette in cantina il piede caldissimo e inizia a pompare come un ossesso, spadroneggiando un po’ ovunque, correndo in continuazione, senza fermarsi mai. Anzi pare sia arrivato al savena correndo, per il match successivo e poi sia tornato a casa correndo. E di notte abbia dormito sul tapis roulant. Qualcuno ha già pensato a mettergli una turbina sotto al culo per produrre energia elettrica. Dinamo

Degli: il capitan Harlock dei Bomber’s è costretto a giocare di sbieco per poter vedere almeno il 50% del campo. I compagni lo temono tremendamente, consapevoli che passargli di fianco vuol dire rischiare di prendere dei calci; ma l’orbo di via Ragazzi del ’99 oggi sorprende tutti, vuoi perché non prende il giallo, vuoi perché prende più pali lui di Tomba al SuperG e se fosse entrato il pallonetto di esterno dalla difesa, sarebbe finita la gara, i playoff e forse anche il mondo, perché Kim-Yong Un era pronto a lanciare la bomba atomica sul Progresso. Era troppo.

Pier: studia il match per 10 giorni, alternando i video degli avversari a quelli di Youporn. Fatto sta che i ragazzi, fanno esattamente l’opposto di quanto lui dice, sintomo di grande fiducia, e viene fuori una delle partite più disordinate della storia dell’umanità dal paleolitico in avanti. Offre centimetri in altezza e soprattutto in larghezza al momento del bisogno. Predicatore

David: ottimo match per il texano venuto da Molinella. Con il timore di non vederlo arrivare al campo un po’ perché si dimentica, un po’ perché prima o poi Igor se lo magna, riesce a rompere un legamento crociato ad un avversario senza toccarlo, ubriacandolo con una rabona più inutile dell’autovelox su via Stalingrado.  Ma a noi piace cosi, funambolo, imprevedibile, imperscrutabile…si insomma na cap e’ caz. Genio

Andre: si permette il lusso di un sorrisino nel selfie, sai mai che risulti un pò allegro eh. Comunque il compare di merende di quello su, svolge alla grande il suo ruolo, senza estro e fantasia, ma con tanta corsa e applicazione tattica. Si insomma dovremmo fondere sti due per il giocatore perfetto. Chimera

Lucio: che partitona. Nella lotta furibonda, lui sguazza. Ci sono momenti in cui si vede fare capriole e braccio teso sull’avversario, rimbalzando sulla rete e chiedendo poi il cambio con il cinque. Quando poi qualcuno gli dice che non stiamo alla WWE e lui non è un wrestler, si accorge che c’è anche il pallone, e delizia le platee anche con alcune scorribande da vero pirata del mar dei caraibi partenopei. Lottatore

Ossi: cartellino manco quotato. Il suo obiettivo è essere squalificato in 4 match su 6 a disposizione dei due playoff, sappiamo sarà dura, ma lui ha le capacità per farlo. Sembra sia in atto una scommessa con Degli, che però oggi, non lo segue e Ossi allunga in salita. Maglia “gialla”.

Siscio: si mette d’accordo con Cala per giocare bene solo un tempo e sceglie il secondo, dove è devastante, non lo si tiene neanche sparandolo alle caviglie. Nel primo tempo, aperitivi di sbarelli per l’arbitraggio, ma niente a che vedere con i picchi di quest’anno, ormai è un uomo nuovo, ha detto di aver trovato nuove sensazioni e svolte nella sfera personale…. Il TibetAno

Cala: sente la pressione del capocannoniere golden che è li fuori a guardare con aria beffarda. Comunque dovendo scegliere, visto che gli si rimprovera sempre le partenze flop, sceglie il primo tempo, facendo il bello e il cattivo tempo a suo piacimento. Nel secondo è più spompo di Paolo Limiti quando stava con la Mattera, e addirittura si perde un uomo su un gol, lui che ambiva da tempo ad un ruolo di difensore ed ora invece è FUORI da tutto. Addio

 

Dema: fuma la stecca intera in 50 minuti netti. Avrebbe voglia anche lui di gridare e spaccare delle tibie, ma si limita ad annuire, su cosa non si sa, ma sta di fatto che ieri era felice, qualcuno crede perché vede lo spirito di squadra giusto per andare in fondo, altri perché vede Pier in panca, altri ancora più semplicemente perché c’è stefano fuori e quindi non deve andare lui a raccogliere ogni volta i cazzo di palloni calciati fuori. Giocondo

Ele/Ila o Ila/Ele: sbattute fuori dall’arbitro come due scolarette impenitenti, qualcuno dice perché si stavano scaccolando, altri perché stavano molestando Cuppo. Ma noi non lo sapremo mai, la macchina dell’obiettivo è salda nel suo pugno e rivolta verso di noi, impertinente, ha colto tutti i momenti del match, nonostante la posizione. Sniper

Ste: manda foto da Roma, Phuket e Pechino, ma alla fine si presenta al campo. Er core (entriamo nel vivo di Roma ormai cazzo) dei Bomber’s batte forte, i quarti erano per te, te li dovevamo, ora la semifinale la devi guadagare con noi. Andiamo Bomber’s

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REAL MONZUNO-BOMBER’S 6-3

Posted by Mancio su 28 aprile 2017

Presenti: Ric, Pier, Ste, Cuppo, David, Andre, Degli, Depa, Sciscio, Ricky.
Marcatori: Depa, Cuppo, Cuppo
Assenti: Ossi, Lucio
Espulso: Depa

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Diciamolo subito, applauso per tutti i presenti, perché dopo 1 ora a girare per un caz di parcheggio, il cielo che viene giù a secchi, la voglia di girare la macchina e tornare a casa a vedere Emigratis 2 ci stava tutta. Invece i Bomber’s onorano il campionato e tolti 10 minuti di follia dove il Monzuno ha assestato il 3-0 decisivo, la partita è stata anche equilibrata. E poi abbiamo fottuto il 52° pallone della stagione.
Un applauso doppio alla squadra che chiude un campionato fuori di testa, con 4 sconfitte di cui 2 arrivate a campionato vinto, numeri da pazzi in un girone di ferro a detta di tutti. Ora sotto con i playoff! P.s. ieri uno di loro ha detto ci vediamo in finale….sgraaat.

Ric: va via dallo spogliatoio sprigionando felicità da tutti i pori, tipo gli fosse morto il gatto, rigato la macchina nuova di papà e cornificato dalla donna che gli ha anche svuotato il conto. Si addossa tutte le colpe delle guerre nel mondo e dei gol possibili, anche quelli presi dal portiere delle Juniores nel campo a 11 di fianco, ma a noi non è sembrato. Ad ogni modo a fine gara era più facile parlare con Trump di immigrati che con lui della partita, quindi ci rivediamo ai playoff! Carro funebre

Pier: Rainmen stavolta cicca, doveva entrare al 20’ e sarebbe tornato a casa asciutto….e non avrebbe fatto prendere almeno un paio di pere ai suoi. Dopo i primi minuti di terrore, gioca alla Lucio, aggrappandosi agli avversari e commettendo una montagna di falli inspiegabilmente non fischiati, forse per pietà dall’arbitro, coetaneo. Frastornato

Ste: al posto dei piedi ha due anguille, ma a lungo raggio la sua partita cresce e argina bene gli avversari dopo un inizio incerto come il sesso di Eva Robins. Si dimostra ancora una volta il vero figlio illegittimo del Dema, avuto durante una vacanza in SudAfrica, quando impietosito vorrebbe mandare a casa suo papà per evitargli i reumatismi. Cappuccetto Rotto.

Cuppo: migliore in campo per distacco. Difende, imposta, attacca, segna, ringhia sull’arbitro, praticamente gli manca la parola. L’uomo più in forma della ciurma, sarebbe un delitto puro rinunciare a lui ai playoff (tac, l’ho messa lì nelle pagelle l’anticipazione, quanto sono subdolo). Convocatissimo

Degli: gli si chiedeva una regia lucida e precisa, lui che arriva al campo più scoglionato di un impiegato al lunedì alle 7 del mattino, regala di lucido solo la sua testa sempre più priva di capelli. In realtà un paio di assist a banana li avrebbe anche fatti, ma che litigate con il pallone! qualcuno lo ha anche sentito dirgli “tra noi è finita, abbiamo chiuso” segno di un rapporto difficile arrivato alla frutta. Banane

David: un david coi baffi, in senso figurativo ovvio, gli mancano solo quelli poi è identico ad Escobar. Ma dicevo, ottimo impatto, entra e la squadra inizia a giocare a calcio, fa girare palla, si propone negli inserimenti, roba da strizzare gli occhi e non solo per la pioggia battente, tanto che il Dema deve chiedere più volte “Ma è David quello?”. Sorpresa dell’uovo di Pasqua.

Depa: media gol per partite giocate coi Bomber’s altissima, cosi come i cartellini. Il lupo che non perde né il pelo né il vizio, lascia la sua impronta sul match, ma soprattutto lascia i Bomber’s in 6 nel momento del massimo sforzo. E dire che aveva anche cominciato alla grande, poi complice carenza di ossigeno, al cervello sono arrivati solo i fumi del Jack Daniels che si è calato sabato. 1,25 (a voi l’interpretazione se è il tasso alcolemico o la quota per una sua espulsione ieri)

Andre: gioca tutto il match con uno strano ghigno, che prosegue anche in doccia (soprattutto quando si parla di Wendy…), non si è ben capito se perché ha avuto una paralisi da freddo o perché vuole far vedere a tutti che è andato dal dentista di Cuppo per lo sbiancamento. Noi che invece per il suo compleanno pensavamo di regalargli uno sbiancamento anale, lo perdoniamo anche stavolta e gli vogliamo sempre più bene. Fuori

Sciscio: condizionato da un lopez dopo pochi minuti, gioca contratto e con una voglia da fare invidia solo a Degli. E’ più che una speranza che si stia risparmiando per i playoff, così come l’assenza di sbarelli, dei quali volendo possiamo farne a meno, ma se il pacchetto completo per rivedere SuperSciscio (il Famoso Scicio!) prevede anche quelli, vabbè chiuderemo un occhio (e pure un orecchio). Daje

Cala: perde un tempo a giocare da solo e non trovare mai la porta, poi quando rientra gioca di squadra e solo un gram portiere gli nega 2/3 volte il gol meritato. Una partita che rappresenta un anno, in altalena tra la bacchetta e la carota. Noi speriamo ai play la musica sia solo una, così non dovremo mettergli su per l’apparato digerente sia la carota che la bacchetta, ma soprattutto saprà portarci avanti, avanti e avanti, come lui può fare…..Daje 2

Dema ed Elena: stavolta sono serio (rarità, segniamola) questi due sono un monumento allo spirito di squadra, a quello che ruota intorno e dentro uno spogliatoio, che quando c’è una voglia come l’hanno loro due, tutto diventa più forte, più bello, ti senti parte di qualcosa che non è solo giocare a pallone. Grazie per tutto l’anno che avete dedicato a noi. Bomberissimi.

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BOMBER’S – AQUILA 5-2

Posted by Mancio su 19 aprile 2017

Presenti: Ric, Pier, Ste, Cuppo, David, Andre, Lucio, Sciscio, Ricky.
Marcatori: Siscio, Cala, Cuppo, Cala, Cuppo (in ordine assolutamente inventato)
Assenti: Ossi, Degli

 

AGNUS

Buona Pasqua a te

Va di scena lo small match testa coda, che ai fini del campionato vale meno della partita 2 contro 2 sulla spiaggia a ferragosto. I bomber’s ci provano ma sono gli avversari a passare in rovesciata addirittura da posizione defilata, per poi pareggiare con Sissssioo e fare un secondo tempo tutto a tinte azzurre per una vittoria mai in discussione.

Ric: reduce da una scorpacciata di palloni raccolti nel sacco, a questo giro non ci sta e seppur poco impegnato, almeno in un paio di occasioni risponde presente, non fosse altro per la minaccia di non mangiare la colomba nel post gara. Ah proposito del postgara, passi l’allenamento sui rigori dei compagni, ma quei 5 minuti a giocare contro il fantasma dello Zoni no eh. Shining

Pier: il nuovo dogma del calcio è che se prendiamo gol su angolo la colpa è sua, indipendentemente da chi marcasse o se fosse in panca. Agnello (e a Pasqua si sa che fine faccia).

Cuppo: in piena lotta per il titolo capocannoniere per minuti giocati. Mette in difficoltà il mister per il futuro, ormai il ballottaggio con Cala per il ruolo di punta è rovente. Aizza la sfida, provocando continuamente il suo avversario, sbeffeggiandolo sui gol fatti a 11, sulle assenze ormai certificate, sulle sfide a tiri in porta, a muretto, a chi mangia più bomboloni con la crema e chi piscia più lontano. Maschio Alfa

Ste: assunto dall’Anas nel pomeriggio, in preda ad una crisi mistica dopo 8 ore per fare 100km, riesce addirittura a passare Bologna, toccare la Svizzera e rientrare allo Zoni in perfetto orario. Come se nulla fosse gioca una gara esemplare, addirittura servendo un sacco di assist palla a terra (!!!) mostrando una insolita lucidità di pensiero. A fine gara trova anche la forza per rilasciare un’intervista a Studio Aperto sul tema “Partenze intelligenti”. (Alfa) Mito

Lucio: meno illuminante dei fari della vecchia 500, sente tutto il peso non del match ovviamente, ma dei 4 abbacchi, due agnelli e un toro intero sbranati nel tranquillo weekend pasquale. Razzola e rotola per il campo, alla ricerca di qualche scontro fisico, ma non trova pane per i suoi denti, soprattutto perché gli mancavano le fette di salame e un buon lambrusco da accompagnare. Esce prima per noia e va a lavorare. Uomo di peso

Andre: fa un numero incredibile a secondo tempo, ovviamente del tutto casuale, ma questo nei video non si capisce. Ah no proprio ieri non c’erano i supporti multimediali, peccato. Ad ogni modo a fine gara saluta tutti soddisfatto e tutti salutano soddisfatti sapendo che non lo vedranno mai più. Sei fuori Andre.

David: pronti via e anche oggi riesce a farsi lasciare sul posto, ma è ormai è come un segnale di risveglio per tutti. In realtà poi disputa una buona gara, cercando più la porta del campo che quella del campo dietro a differenza dei suoi compagni. Diesel

Sciscio: in campo è più moscio del pisello di Malgioglio di fronte ad una gnocca, vive di lampi, adeguandosi al temporale appena passato (pap) adducendo malanni muscolari meno credibili della scusa di Ossi per non venire a giocare. Si riscatta ampiamente nel postgara offrendo la colomba del peccato, frutto della frode dei milioni di Fan di David il Pasticcere. 6 di fiducia

Ric: fa i soliti 10 minuti iniziali per testare i nervi dei compagni, poi quando vede che nessuno sclera, deluso, si mette a giocare a calcio e fa due gol, anche se ne avrebbe potuti fare almeno al quadrato (sono 4 non ammazzatevi con la calcolatrice, capre!). Dedica la sua doppietta correndo verso l’amata Cri (ultima reduce delle Bomberine ieri) fuori dalla rete del campo, mentre tira una scatarrata da 2 euro per terra. Romanticone

Dema: stavolta viene da solo, anzi pare abbia tagliato la paghetta alla figlia per tutta una settimana. Nel post gara svolge alla perfezione il solito ruolo di ricerca palloni nella foresta e nei campi fuori dal campo, dimostrando ormai un’abilità finissima, tanto che il ROS dei Carabinieri lo ha convocato per la caccia ad Igor nelle campagne di Molinella. Cane da tartufo

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MUCCHIO S. ALTEDO-BOMBER’S 7-3

Posted by Mancio su 14 aprile 2017

Presenti: Ric, Pier, Ste, Degli, David, Matte, Andre, Lucio, Sciscio, Ricky.
Assenti: Ste
Ammoniti: Lucio, David

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Marcatura in area 

Gli avversari in lotta per il secondo posto, squadra del momento, restituiscono il favore dell’andata (5-1) e mettono a nudo la scarsa cazzimma dei Bomber’s, certo in vena di vittorie, ma con meno enfasi del solito. Inutile dire che le mancate cabale abbiano influito pesantemente, ma è pur vero che dopo 10 minuti sembrava dovessimo asfaltarli, salvo poi cadere sotto i colpi (nel vero senso della parola) del loro puntero.

Martin: dopo la superprestazione di lunedì con il Real, inizia a dare segnali di instabilità già dal riscaldamento, quando gli passano raffiche di palloni sotto la pancia, manco fosse un ponte dell’A14. Probabile il tutto sia riconducibile al look alla Ed Warner, con calzettoni autoreggenti alti al ginocchio, ma sicuramente non è la migliore serata per il numero 1 dei Bomber’s. Trafitto

Degli: prima del match perde la conta ad ambarababacicicocò e gli tocca il gigante. Peccato che dopo pochi minuti fa finta di niente e si sposta per lasciarlo ai compagni, dopo che lui ci ha lasciato comunque una spalla. Ferito a morte, continua a giocare ma non è decisamente il Degli di sempre, tanto che si fa uccellare in un paio di occasioni e anche offendere senza poi gambizzare l’avversario o comunque provocargli dei danni permanenti. Irriconoscibile.

Pier (Ossi): il messia del CSI Italia trovato anche l’incarico di organizzare una squadra lassu, riesce a vincere il campionato con acquisti importanti come i 12 Apostoli e Zeus: pre match confuso per le troppe informazioni date dal Il gatto e la volpe, entra in campo senza vedere il fenomeno avversario  ma la sua esultanza finisce quando vede il gigante attraversare i cancelli di castelmaggiore sapendo che non sarà una serata facile: a fine gara si contano 7 costole danneggiate e Golia batte Davide. Senatore

David: “david occhio a non farlo girare” Tempo 26 secondi dall’ingresso e prende un palo e poi segna. A settembre uscirà il libro edito da Mondadori “David e le raccomandazioni”. Praticamente sai che se gli dici qualcosa avverrà l’esatto contrario. Poi per la verità risulta anche il più elegante tra i difensori, giocando una onesta partita e rimediando anche un giallo stando fermo. Praticamente io sarei da rosso sempre. Statuario

Lucio: ne ha meno di lunedi, praticamente gioca su un deambulatore, eppure cerca di non mollare mai la presa, con le famose tattiche da accalappiacani, che però stavolta lo salvano in parte. Protagonista indiscusso del cesso ormai, sbaraglia la concorrenza con prestazioni uniche e con una costanza intestinale da far invidia alla Marcuzzi. Sicurezza

Ossi: pronti via e prende del Tunisino di merda. Ma non essendo la prima volta e non essendo tunisino soprattutto, finge sia diretto ad Andre e gioca in scioltezza un match raffinato e diligente. Pericolose le sue punizioni e intelligenti le sue giocate, peccato che decida di giocare bene quando tutti gli altri sono al mare a fare castelli di sabbia. Isolato

Andre: buon primo tempo, poi il secondo è più nervoso di Cala e Mister del Pgs messi insieme, inspiegabilmente. Si impegna a fondo nel secondo tempo per evitare di segnare, cercando di colpire sempre il portiere o un avversario, ma al contempo cerca anche di colpirli con calci, diretti o da dietro poco importa, per supplire alla grave assenza dei calci di Degli. Sostituto

Matte: incide sul match meno di un 15enne nella passera di Cicciolina. Eppure esce tutto sudato, non si sa come, ma qualche maligno dice per farsi un selfie figo e metterlo in rete per raggranellare like di passerine teen e alimentare la cartella che risulta essere un po’ carente rispetto ai 9 gb di ciascuna delle altre categorie. Memory card

Sciscio: la fama gli ha dato al cervello (se mai ne è rimasto traccia). Pare che dopo l’episodio del pub, sia entrato alla prima della Scala senza invito, inveendo contro la Security che lo portava via gridando “Io sono Sciscio, io sono famoso!!!”. Diversi lampi nel match, ma non gioca con la costanza alla quale ci ha abituati, né sbarella più ormai, destabilizzando i compagni che non capiscono cosa fare con lui e non sentono più la miccia che serve a scatenare l’inferno. Mansueto

Ricky: gioca per sé e da sé. Va da sé che fa caghè. Ma risponde alle critiche post-match con “Oh io ho fatto due gol”. Un po’ come prendere 30 a due esami ed essere bocciato agli altri 24, alzando il baricentro dell’insopportabilità a livelli scisciani di ottobre. Noi speriamo che la primavera di Wagner finisca presto e rimetta il cervello nella scatola cranica tornando ad essere il diamante di questo anello di platino pregiato che sono i Bomber’s. Zircone

Dema: sfida impunemente la cabala anche lui venendo con famiglia al seguito, tanto si sente sicuro dei suoi ragazzi che infatti lo tradiscono terribilmente. Lui per vendetta sputa nelle borracce e promette a tutti che la prossima gioca Pier punta. Terrore

Bomberine: le uniche certezze in una serata storta, le uniche a continuare a brillare nonostante il cielo cupo, le uniche a continuare a profumare nonostante la cagata di Lucio. Poesie.

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BOMBER’S-PGS CORTICELLA 2-1

Posted by Mancio su 7 aprile 2017

Presenti: Mario, Pier, Ste, Degli, Andre, David, Ossi, Lucio, Sciscio, Ricky.
Marcatori: Sciscio, Lucio
Ammoniti: Pier, Degli, Ste, Lucio (tutti insomma)

 

David al 35'

David al 35′

Mai pagelle saranno ignoranti quanto aver vissuto in presa diretta un match, che senza ombra di dubbio, rimarrà nella memoria di tutti noi e racconteremo ai nostri figli quando li andremo a trovare in riformatorio. Una perla di fattoneria e cafoneria che neanche al mercato del pesce di Bagheria, che però ci ha fatto divertire e godere come poche volte quest’anno. E pensare che non ci giocavamo nulla. Partenza già ostile quando con il vecchio trucco del “no i tuoi si sono messi nell’altra panca” (falsissimo), il cap si riappropria della panchina porta fortuna. Giusto per la cronaca dopo 10 minuti di gioco in cui non ci abbiamo capito un cazzo, loro passano in vantaggio e continuano a dominare il primo tempo. Nel secondo tempo si alza il nostro livello e le loro urla, e a 5’ dal termine prendono un sacrosanto rosso.
Poi l’oblio.
Al 51’ pareggio. Urla, bestemmie.
Al 53’ gol vittoria Bomber’s. Valanga di urla e bestemmie, noi che esultiamo tipo finale a Berlino.
A noi piace così, andiamo Beppe, il cielo è azzurro sopra lo Zoni.

Mario: se il passivo dopo 7 minuti non è di 4 a zitto lo dobbiamo ai suoi tentacoli e al santo palo. Poi quando giochiamo con il libero, è lui di fatto a fare l’ultimo uomo, utilizzando tutti li arti, uccello incluso, per smistare palloni. Dea Calì.

Ste: entra in campo dicendo che vuole il cambio dopo 7 minuti, senza fare i conti con il compagno di merende che viene portato fuori con l’elisoccorso dopo meno. Meno lucido del solito (e ce ne vuole!) con la palla tra i piedi, gran da fare per le unità cinofile sui suoi rilanci, ma come sempre insuperabile nei duelli. Tonno Insuperabile

Pier: gli avversari partono a 1000 (solito culo) e lui annaspa come un salmone fuori dall’acqua. Chiede il cambio allungando la mano alla panca stile Wrestling, ma il Dema lo costringe ad ulteriori minuti in cui vede in sequenza, la bisnonna, il cane che aveva da piccolo e il suo ex prof. di matematica. Quando rientra è una vera interracial gang bang, in cui perde un orecchio ma non la verginità. Salvate il capitano

Degli: la puntata sul giallo a Degli oggi era stata rifiutata persino al banco abusivo di allibratori paraguaiano di via degli Orti.  Felice come un bambino pre e post gara, calcolando che oltre le botte in campo riesce anche a rifilare una cinquina fuori dal campo. Give me five

David: colto sulla via di Damasco da una folgorazione, finisce il match in ginocchio sulla riga bianca, stavolta non per tirarla, ma perché gli appaiono in contemporanea Buddha, Allah e la Fata Turchina. Peccato che nella famosa storia, Pinocchio sia diventato un bambino, lui viceversa esce bloccato dalla schiena in giù come un burattino. 90 gradi

Lucio: la sua frase del post gara è stata già messa negli almanacchi dei Bomber’s “Chi non vuole perdere, non deve giocare contro di noi”. Ha meno benzina in corpo di un Ciao in riserva (siete troppo giovani per il motorino Ciao vero?!), ma dopo aver consegnato agli avversari la palla dell’1-0 e aver rimediato un trauma cranico multiplo contro Sciscio nell’occasione, torna a ruggire in campo, dando anima e sangue, nel vero senso della parola, visto che a fine gara il suo calzino non è più bianco ma sembra quello del Bari. Ancora il gol della vittoria, ancora contro la sua vittima preferita. Sang’ e’ kitemmuort’

Ossi: devastante…..nel pregara nel cesso, dove al solito lascia il segno nell’etere per oltre 12 ore e provoca i soliti spasmi polmonari ai compagni. Buona la gara, certo ci saremmo aspettati almeno un cartellino, ma sappiamo che si rifarà presto. Disegna dolci palombelle in area a creare fagiolate furibonde dalle quali, escono sempre almeno due avversari sulla lettiga e uno direttamente nella cassa da morto. Illuminante

Andre: la squadra gioca a ping pong lanciando in aria. Loro pure. Lui un po’ come a palla avvelenata cerca di intercettarne qualcuna per fare andare in mezzo qualcun altro. Quando gli dico che il riscaldamento è finito da 30 minuti e si sta giocando, ci rimane male e per ripicca si ferma a bere nel post gara creando quel senso di inquietudine in tutti.

Sciscio: spaesato, soprattutto quando in campo sbarellano tutti, e lui non sa più che fare, tutti che gli rubano il mestiere. Poi si adegua ed è una gioia per lui vedere tutti pazzi in campo, il più normale aveva gli occhi sbarrati e con crisi epilettiche e sapere che il seme della follia nasce proprio dal suo gol, lo fa sentire benissimo. GuruSbarellu

Cala: partita più irritante del loro mister al quadrato (pesa questa). Eppure al baretto va raccontando che è tutto merito suo, avendo in 50 minuti strappato un pallone al 28 da cui è nato il gol. A noi piace non contraddirlo, sennò inizia con i capricci e dopo avergli raccontato la fiaba della buonanotte lo mettiamo a nanna. Bimboooo

 

Bomber: oggi lascia andare tutti i palloni persi perché tanto siamo a fine campionato e con tutti quelli rubati andiamo avanti di rendita fino al 2019. Molto trattenuto nei momenti di rissa generale, quando tutti si aspettavano lo scatto d’ira assoluto che avrebbe trasformato il campo in una arena insanguinata. Certo qualcuno lo ha visto comunque prendere la bottiglia, ma dalla parte del collo…..Spacu botilia amazo familia.

Martin: le volte assente (in campo), sempre presente, eccetto quanto era ingessato mani e piedi a casa e legato all’albero in giardino. Al baretto tenta nell’impossibile impresa di giustificare la prestazione di Cala, ma poi crolla in una risata isterica partecipando attivamente alle prese per culo, con tanti di cori lanciati a mo di capo ultrà. Idolo

Bomberine: pur di bere un goccetto, rischiano di cadere nella trappola dello spogliatoio post match, quando il mix di adrenalina e testosterone raggiunge picchi tali che anche anche una botta a David gliela darei. No cosi no. Immense.

Arbitro: magnifico. Nel momento topico del match si rompe i coglioni pure lui delle urla degli avversari, e decide di mangiarsi il fischietto pur di dargli anche mezzo fallo. Per farglielo cagare fuori a fine match, i Bomber’s gli offrono uno spumantino infido, con tanto guttalax. Sciolto

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CAIMANI STRALUNATI-BOMBER’S 2-3

Posted by Mancio su 31 marzo 2017

Presenti: Mario, Pier, Ste, Cuppo, Mattia, Andre, David, Ossi, Lucio, Sciscio, Ricky.
Marcatori: Cala, Sciscio, Cala
Ammoniti: David, Degli

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E che Platinum sia!

Arriva la sera del giudizio, quella che se non sei attento ti scippano il portafoglio e la catenina mentre chiacchieri. Ma questa è la storia dell’adolescenza di Lucio e ve la racconteremo un’altra volta. Quella di ieri invece è la catarsi tra il successo e il cesso, la merda e la cioccolata. Ora che l’effetto dell’amaro doppio preso dopo pranzo sta svanendo torno a parlare potabile e a raccontare di una vittoria che potrebbe sancire un momento storico per la compagine bianco celeste, che si presenta al gran completo (eccetto la defezione di capitan verruca Martin) in quel di Riale pronta ad un match di calcio all’ultimo sudore o anche ad un match di pattinaggio su cemento visto il campo.

Il vantaggio illusorio dopo pochi ma convincenti minuti, poi una sbavatura con degli in versione vai col lisssiooo e tutto da rifare; poi è un velo magico che manda in rete Sciscio nel secondo tempo e il compare di merende Cala che la chiude verso la fine del match, con inutile gol del 3-2 avversario praticamente allo scadere, in uno scambio in stile pallamano dentro l’area. Ai punti forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma noi, tutti con precedenti penali e domiciliari ancora da scontare, della giustizia ce ne freghiamo e portiamo a casa tre punti, pesanti, sudati e desiderati.

Mario: toglie un paio di castagne dal fuoco nonostante non sia più stagione e sfoggia il suo miglior palleggio d’annata, quando si improvvisano le olimpiadi del terrore in area bomber’s a pochi minuti dal termine, ingaggiando con gli avversari un torello da diarrea pura. Immodium

Ste: decisamente più sporco e impreciso del solito, con tanto di rinvii di stinco, tibia, perone, urna e radio. Quando a fine match consegna la tesi in Anatomia comparata, i compagni lo festeggiano inneggiando al “Dottore Dottore nel buco del cul”. Resta un mistero quel primo ritardo stagionale dovuto ad un imprecisato “contrattempo” ma noi vista la strada che porta a Riale costellata di mignotte, ci sentiamo di dire…..Rachele se ci leggi, sai che puoi contare su di noi. Addio al celibato?

Cuppo: quando un avversario lo sfida in fascia in un corpo a corpo, dalla panca prima si sollevano risate isteriche, poi qualcuno fa anche il numero delle pompe funebri di Zola per prendere le misure all’avversario per tempo. Il ragazzo dai 42 denti bianchissimi e un sorriso da far invidia alle pubblicità, il giocatore dalle pose plastiche nei selfie, capace di replicare esattamente la stessa posa in 28 scatti di fila e sfidare anche la settimana enigmistica nel mitico gioco “trova le differenze”, sfoggia un’altra prestazione da differenza. Turbodent

Degli: accetta le consegne ad inizio match, con indirizzo di casa e codice fiscale del fenomeno dei Caimani, da seguire anche in caso di bisogni corporali. Si allena nel pregara, bussando a tutti i cessi che trova occupati dai suoi compagni che stanno infestando anche Riale (sono poi i soliti 4, lascio a voi capire chi), poi in campo è spaccacazzo e gambe come non mai, risultando tra i migliori in campo. Segugio (di ossa)

David: “mi raccomando david, tienilo stretto, non deve andare”. Prima palla toccata, bum, steso, giallo. Anche meno. Invece poi il buon produttore di colombe colombiane entra nel match, giocando una partita di buon livello, nonostante le righe del campo non siano bianche come piacciono a lui, ma gialle. Poco importa lui se le tira avanti e dietro lo stesso e qualche volta potrebbe anche far meglio nell’ultimo passaggio o conclusione, ma risulta poco lucido; ma vorrei vedere con quello che circola nelle vene. Dopato

Andre: si preoccupa della sola fase difensiva, come richiesto, anche se dovrebbe preoccuparsi più del taglio di capelli che sta virando da una brutta copia di Xavier Zanetti ad un fontolino Fanna del miglior Verona di tutti i tempi. Destabilizzante nel dopo match, quando si presenta a sorpresa al Graffiti pur senza essere convocato, sfogando la sua rabbia contro Wendy, che prende ripetutamente a calci sotto il tavolo. Animaaaaaleee

Lucio: si vede subito che non è serata, prima schierato titolare, alla Carlo non si presenta al campo, poi appena entra viene sacramentato di botte, per poi uscire su un piede solo e una carrellata di parolacce in indo-scampiese, che anche il compatriota Mario è costretto a chiamare l’interprete. Felicissimo nel post gara a cena con affianco la sua dolce metà….Ossi. O surdat ‘nnamurat

Ossi: taglio alla palla di lardo in Full Metal Jacket, inizia con poetici traccheggi e finezze, fini a sé stesse, poi quando sente gli occhi dei compagni addosso e quasi le mani, decide di invertire rotta e cercare le rotule avversarie, prima di essere vittima di un linciaggio di gruppo a sfondo razziale. In alcuni momenti torna in trance agonistica tipo contro gli Hammers e i compagni lo scansano per evitare di essere colpiti anche loro. Furia cieca

Sciscio: nel primo tempo è depresso, sembra non gli riesca nulla, anche se ad ogni accelerazione agli avversari vengono gli attacchi di panico, perchè sembra sia in sella alla sua Ducati. Nell’intervallo fa una seduta dallo psicoterapeuta e un massaggio con happy ending dalle coreane e quindi il secondo tempo ritrova il sorriso, mettendo da parte le sue crisi bipolari, riuscendo anche in un bollo pesante, pesante, pesante…un po’ come Degli insomma. Natural Born Killer

Cala: prende nomi quasi tutto il match, perché si intestardisce a sbattere contro una difesa preparatissima sia nel corpo a corpo (anni nei Marines) che in velocità. Eppure graffia il match nelle tre occasioni decisive, i due gol ed il velo di rara intelligenza (superiore alla sua). Regge serenamente all’urto delle critiche e agli sfottò di rito prematch per la sua non avventura al Cagliari, ma ovviamente ieri sera era tutto più facile, con l’ammorea di fianco. Happy Baby

Pier: alla terza costola persa per strada, ormai è un invertebrato. Si dedica al match, giocando a scacchi con gli avversari e a ramino con Bobbys. Presenza sullo sfondo

Dema: quando si avvia a recuperare la boccia persa nel riscaldamento, tutti lo salutano come fosse l’ultima volta. E infatti passati 20 minuti, si avviano le ricerche con i cani da riporto, l’FBI e i laser notturni, poi riappare magicamente e quando la boccia degli avversari finisce di là ancora, alla gentile richiesta “Vi scoccia andarla a prendere?”, lui da signore risponde “Co o’ cazz” , che in dialetto di Chieti pare significhi, “no scusami preferirei di no”. Lord

Bomberine: in 4, magiche. Delusissime dalle mancate crescentine, desiderate da giorni, riversano tutta la rabbia sul Graffiti, scofanando anche i camerieri e parlando per 2,5 ore di fila senza mai fermarsi. Pare che anche Wendy, distrutta, abbia tentato il suicido avvolgendosi il collare intorno al collo. Stalkerine

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BOMBER’S-FULL MONTY 9-1

Posted by Mancio su 22 marzo 2017

Presenti: Martin, Pier, Ste, Cuppo, Mattia, Andre, David, Ossi, Lucio, Sciscio, Ricky.
Marcatori: Cala 4, Sciscio 2, Cuppo 2, David

giulietta

Una serata di romanticismo puro

 

Serata all’insegna del cazzeggio, nonostante gli sterili tentativi del Capitano di mettere pressione alla squadra riportando fantomatiche statistiche sull’andamento degli avversari, l’aria nello spogliatoio (finalmente respirabile) è leggera e le risate accompagneranno tutto il riscaldamento, match e post-match. Impossibile ricordare la sequenza di gol, troppi, né come siano arrivati, sicuramente tutti merito di Ossi, ma è certo che il match è stato messo a 90 in fretta e poi giù in discesa nel secondo tempo con un parziale di 4-0, lissssio come l’oliooo.

Martin: deve compiere 2-3 interventini semiseri, ma per lui sono ordinaria amministrazione e comunque evitano una paralisi spastica agli arti inferiori da immobilità, piaghe da decubito e il ritorno a casa in carrozzella. Partecipa attivamente al cazzeggio post-gara, ormai il ragazzo per bene del girone di andata non c’è più, a seguire il gatto e la volpe è diventato un cattivo bimbo. La prossima vieni accompagnato dai genitori.

Ste: ormai più utile nei pronostici che in campo, soprattutto se i match non sono al sangue vivo. Disputa una gara impeccabile ovviamente, senza strafare, rovinando però lo score del 100% dei passaggi perfetti della squadra, con un lancio che sorpassa le barriere del campo e del suono e dilania la casa dell’ultima aquila reale del tibet, ormai in via di estinzione. WWF

Cuppo: mi obbliga a tirarlo giù prima che insacchi la tripletta e metta fine al calcio moderno, provochi uno tsunami su Zocca e fregna per tutti. Piede caldissimo e partita di altissimo livello, che neanche in prima categoria, anzi no lui è in prima. E gioca. Lui (scusa Cala è venuta così). Sboroneggia nel postgarra ovviamente, offendendo il suo compare del Cagliari, facendo anche illazioni pesantissime sulla sua donna. Così no.

Pier: prepartita furioso; preso per i fondelli dal custode che gli fa il gesto dell’areoplanino con le chiavi come si fa con i bambini per mangiare, Pier non gradisce e si trasforma in una belva assassina. Dopo di che comincia ad ingiuriare frasi razziste chiedendo scusa ogni due secondi al malcapitato Ossi. La partita è buona, non sbaglia nulla. A fine partita porta una birra e un panino al salame al suo nuovo amico conoscendo le sue radici islamiche. Salamhella!

Degli: un degli tuttofare, lo mettono in fascia, in difesa, nel cesso, lui fa il suo. Regala al pubblico, proprio di fronte alla sua amata, un assist di prima con cambio campo e scappellamento a sinistra, senza lanciare la boccia nell’orbita di Marte. Quando apprende del diverbio con il custode, di colore, corre a prendere la tanica di benzina che porta sempre con sé, ma viene fermato in tempo e lui deluso, se la scola prima del match, scorreggiando carosene per il resto dei 50’. Motore a scoppio.

David: da un taglio (di capelli e non) al passato e si lascia la MERDA alle spalle. Niente più gare di MERDA, ma tanta sostanza e addirittura un gol bello su una palla di MERDA. Rinasce e sulla fascia, è un patibolo per gli avversari, facendogli mangiare la MERDA e avrebbe meritato sicuramente il secondo gol, ma bravo il portier che neutralizza da terra, lasciando David di MERDA. Ronaldo

Andre: il Rui Barros dei Bomber’s è un diavolo. Sguscia sotto le gambe degli avversari, contrasta come se fosse Golia, si conquista un rigore e avrebbe anche segnato, se quel maledetto di Cala non gli avesse rubato il gol. Ma al Typhoon non interessa certo la gloria personale, lui vero uomo squadra. Ora se supera la prova torta per Giulia, potrà godersi il finale di campionato coi Bomber’s, sennò lo rivedremo nel Full Monty. Addio

Ossi: tenta la mediazione culturale con il custode, nel pregara, ma anche lui non riesce e in crisi di identità dà le dimissioni al lavoro. Si concentra sul match, con il Full sua vittima preferita, e stavolta può dedicarsi al gioco del calcio e non dei calci, disputando una gara di qualità, con assist deliziosi che i suoi porci compari sfruttano neanche tanto, a parte uno scavino a primo tempo, talmente improbabile che si sono fermati tutti, pure nei campi vicino. Genio incompreso

Lucio: scappa dal lavoro simulando un cagotto fulminante. Peccato che il suo capo lo chiami quando è in auto e lui finga di essere sul cesso, nonostante si senta nettamente in sottofondo la musica neo-melodica di Tony Colombo echeggiare. Ormai è una certezza che se in giro si vedranno delle Ducati fallate, sappiamo il perché. Fuitina.

Sciscio: minacciato pesantemente di non sbarellare, viene portato in una cella di isolamento nel pregara dove per 2 ore viene fatto sfogare. L’andamento della gara, sempre illegale, lo aiuta a sorridere sempre durante il match, non si sa per un spasmo dovuto al freddo, ma resta sempre lucido e tremendo in campo, sfiorando anche ieri un paio di gol da antologia. Serenissimo

Cala: frustrato nel pregara per motivi sentimentali, deriso nel postgara, vive un momento personale molto buio, che comunque ha deciso di superare brillantemente con 4g di Diazepam mattino e sera. Ma in campo è leader, resta un king indiscusso, calamita di palloni e finalizzatore di azioni. Rischia il linciaggio quando ruba il gol al povero Andre che è ancora lì davanti alla porta con le braccia alzate con l’esultanza stroncata. Lupin

Dema: nel pregara si camuffa con occhiali e baffetti e va ad origliare i discorsi degli avversari per trarne vantaggio. Sfumazza che è una bellezza, che Zeman gli fa una pippa. Partecipa attivamente al cazzeggio mostruoso in panca, sperculando il Capitano al momento del suo ingresso e oltre, sventolando la manina aperta per tutto il match, non per salutarlo, ma per ricordargli che è entrato sul 5-0. Joker

Elena/Ilaria: contribuiscono alla crisi personale del Cala, ammorbandolo in macchina all’andata. Quando ormai Cala è apposto dopo il match, si prodigano in effusioni amorose con i propri, ricordando a Cala che lui invece è solo. Cri dove sei? La perla del romanticismo spetta però a Degli, in uscita, quando afferma che Elena si stia allargando unicamente per merito suo e lei felicissima lo guarda con occhi a cuoricino. Ah l’amur.

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